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Compound ad alta specializzazione

October 2019

Dopo anni di crescita “tumultuosa”, Poliblend pensa al consolidamento della sua struttura. Qualità sempre più richiesta a livello globale e un catalogo che inizia a orientarsi verso le omologazioni.


La ricerca di materiali alternativi al metallo, con equivalenti proprietà di rigidità e resistenza, ha portato Poliblend a una crescita costante, dalla fondazione avvenuta nel 1999 sino a diventare una realtà affermata nella produzione e commercializzazione di tecnopolimeri di base (PA-PBT-POM), compound elastomerizzati, rinforzati e caricati, autoestinguenti, lubrificati. L’azienda, che dal 2010 ha sede a Mozzate (Como), fa parte del Gruppo D’Ottavio, che associa anche altre realtà ad alta specializzazione nelle materie plastiche quali, per esempio, Essetiplast (elastomeri termoplastici) e Celloplast (masterbatch coloranti e additivi).


Polibend insaccamento L’ampia gamma di materiali sviluppati da Poliblend con i marchi Polimid, Polipom, Politer e Secomid trova impiego in diversi settori, dall'automotive - il più importante - all’elettrico, fino all’edilizia. Per la messa a punto dei prodotti e il controllo qualità, l’azienda si avvale di laboratori propri. Le elevate prestazioni di tecnopolimeri e resine poliammidiche, di semplice lavorazione, migliorata processabilità e densità contenuta, nonché le certificazioni di qualità e sicurezza del processo hanno consentito alla società di raddoppiare il fatturato negli ultimi 12 anni.


Tra i punti di forza, acquisti mirati di materie prime, servizio senza sbavature, supporto tecnico qualificato pre e post-vendita, costante attività di ricerca e sviluppo di nuovi compound e impegno per il riciclo da sfrido industriale, che oggi assorbe quasi il 30% della produzione.

Per dare qualche numero: sono gli 4 stabilimenti, oltre 40.000 tonnellate annue prodotte e più di 170 dipendenti, la maggior parte occupata in Italia. La rete distributiva spazia dall’Europa al Far East, fino a toccare America Latina, Africa e Australia, con filiali dirette in Spagna e Germania; la sede tedesca è l'ultima nata, frutto di un’acquisizione, attiva nella produzione di poliammide, masterbatches e gomme termoplastiche.

PRESTAZIONI MIGLIORATE. "Poliblend, con una strategia mirata sul miglioramento delle prestazioni dei tecnopolimeri e sulla formulazione di compound ad alta specializzazione, è sempre più internazionale - afferma Italo Bececchi, direttore commerciale della società -. Il fatturato di Gruppo supera i 100 milioni di euro, la sola Poliblend nel 2018 ha realizzato un giro d’affari di 78 milioni di euro e l’export incide per il 45%, trainato soprattutto dalla domanda tedesca per l’automotive”. “Siamo un Gruppo globale - aggiunge -, perciò reagiamo bene anche alle oscillazioni dei prezzi delle materie prime. Il 2018 ha visto tanti cambiamenti, grazie a investimenti in risorse umane, attrezzature e ricerca che oggi possiamo permetterci. Dopo una crescita tumultuosa, siamo in pieno consolidamento e stiamo organizzando al meglio una struttura ormai importante, in attesa che il mercato riparta con vigore, dopo anni più che positivi per il settore”.


Polibend esterno“Nel 2018 tutte le unità sono cresciute - sottolinea Stefano Bertolini, direttore tecnico della società -. Sono stati avviati una nuova linea di estrusione-compound e un impianto per il confezionamento; il laboratorio è stato rinnovato con macchinari anche per le prove a lungo termine; e sono state coperte varie posizioni tra ricerca e sviluppo, programmazione, produzione, assistenza tecnica, controllo qualità e, soprattutto commerciale, con una rete che solo in Italia conta 150 addetti. Logistica esterna e layout sono stati migliorati e cerchiamo nuovi magazzini per supportare l’aumentata capacità produttiva”.

“Ora - aggiunge Bececchi - la sfida è mantenersi flessibili e veloci nelle consegne, due nostri fiori all’occhiello, pur essendo oggi i primi compoundatori in Italia e tra i maggiori in Europa di poliammide, che rappresenta l’85% della produzione. Siamo storicamente forti nel nylon, ma produciamo anche altri granuli, è possediamo una competenza nelle fibre di vetro".

“Nel portafoglio Poliblend stanno per entrare quattro nuovi prodotti e il catalogo comincia a orientarsi sulle omologazioni, in passato marginali perché richiedono notevoli investimenti, anche in termini temporali - conclude -: di recente ce ne siamo aggiudicate due da importanti gruppi internazionali. Un bel segnale che indica come Poliblend, ormai, sia considerata un’azienda di prima fascia”.

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